martedì 30 novembre 2010

Il Potere del Consum[Attore]

Come ricorderete, nei giorni scorsi abbiamo esaminato un caso particolare di influenza di tipo bottom-up, ovvero spinta dal "basso"... Il Consumatore non più utente passivo ma, al contrario, sempre più attivo, attento, informato e consapevole! Vediamo cosa ne pensa la nostra Marta!

Il caso di Carrotmob ci conferma l’importanza e la crescita del potere del consumatore e della opinione pubblica per riuscire a fare pressione sulle reali pratiche produttive del mondo del business.
In un contesto complesso, ricco e stimolante come quello moderno, infatti, il consumatore non è più un entità passiva e facilmente convincibile, ma un soggetto consapevole, informato, critico e dunque potente: è quello che Giampaolo Fabris nel suo libro Societing chiama “consum-attore”, ovvero il consumatore che passa da un ruolo di spettatore a quello di attore protagonista, il quale grazie alle nuove tecnologie ha acquistato un potere contrattuale notevole, sconosciuto in passato.

La tecnologia moderna si afferma quindi come l’arma più potente nelle mani del consumatore, non solo per potersi associare ad altri soggetti come lui, ma anche per evolversi in vero e proprio consum-attore e riuscire, in tal modo, a far sentire la propria voce, a far pervenire le proprie opinioni e necessità, individuali e collettive, verso il mondo delle decisioni esecutive.

Questa evoluzione fa sì che anche nell'acquisto si attuino nuovi processi, come riflesso di inediti bisogni sociali di aspettative, valori, idee e stili di vita.

In particolare sono proprio gli stili di vita che si stanno modificando e devono continuare a farlo, secondo una direzione che preveda scelte più consapevoli e mature, privilegiando significati, dimensioni simboliche e valori intangibili che potenzino e qualifichino maggiormente i prodotti, al di là delle fatiscenti apparenze.

Tra le richieste che emergono con forza c'è sicuramente la necessità di maggiori attenzioni e di più chiare informazioni sull'aspetto verde ed “eco” dell'economia, del mercato e del prodotto, come conseguenza di una sempre più diffusa consapevolezza del problema ambientale, per il quale il consum-attore sente il bisogno di sapere, conoscere e approfondire.

L'importanza di tale argomento è confermato da tutti gli studi sui consum-attori, che rivelano la preoccupazione per il divario tra aspettative e comportamenti delle imprese, in particolare proprio sugli aspetti collegati allo sviluppo economico sostenibile, a fronte di una pretesa di etica e trasparenza da parte delle aziende.

In particolare, i settori verso cui convergono maggiori aspettative da parte dei consum-attori sono quelli inerenti al bene comune e all'interesse pubblico, quali l'urbanistica e il sistema dell'organizzazione della città, i rifiuti e il loro smaltimento, l'edilizia, i trasporti pubblici, la viabilità, con ripercussioni sulla produzione e gestione delle aziende automobilistiche e di quelle produttrici e distributrici di energia.

Per quanto concerne invece una dimensione più privata, si guarda con preoccupazione e interesse alla produzione e all'impiego di detersivi, di pack e imballaggi, nonché all'impiego e allo smaltimento degli oggetti elettronici ed elettrodomestici.

Un altro settore è invece quello della grande distribuzione, in riferimento a supermercati e centri commerciali, ai quali è attribuita, tramite la possibilità di selezione di marche e prodotti ecologici, sfusi o poco inquinanti, una grande capacità di diffondere e orientare nell'acquisto i clienti verso nuovi comportamenti e pratiche virtuose inerenti al consumo quotidiano dei prodotti fondamentali e di prima necessità.

Tutto ciò conferma come il consum-attore esista davvero, il quale si dimostra quindi attento a queste problematiche e come, con le sue richieste, esercita delle reali pressioni in ambiti ben specifici sull'andamento ecologico di pratiche economiche, produttive, aziendali e civili.

Credibilità, rilevanza, differenziazione, efficacia del messaggio e verità: saranno dunque le parole d’ordine, i pilastri su cui le aziende dovranno edificare la loro futura eco-trasparenza.

A presto!

Marta, Progetto Qore di Style