lunedì 28 novembre 2011

Buongiorno siamo la ABC Srl e la contattiamo per...

L’ispirazione per questo post mi è venuta l’altra sera, prima di addormentarmi mentre davo un occhio alle ultime mail e a qualche post qua e là... non che venga direttamente da una mia esperienza ma penso che molti potrebbero identificarsi nel seguente dialogo immaginario tra un cliente potenziale e il consulente di turno...
Come vedrete il consulente (CO) si troverà a pensare alcune cose che ovviamente non potrà dire al cliente (CL) quindi vedremo se e come riuscirà ad uscire (vivo) dalla telefonata... magari con un cliente ed un appuntamento in agenda per un incontro...
L’idea è quella di offrire, in un modo un po’ diverso dal solito, qualche spunto interessante a chi opera in questo settore... spero troverete tra le righe qualche utile riflessione magari applicabile alla prossima telefonata!


CL: “Si buongiorno, siamo la Abc Srl e la chiamiamo perché sentiamo che è giunto, per noi, il momento di presidiare il web 2.0 e cercare di vendere di più... Vorremmo che Lei ci aiutasse a raggiungere i nostri obiettivi con il social media marketing!”.

CO: [Ecco... ho beccato l’unica azienda che parla da sè!] “Ehm... Buongiorno! Ho il piacere di parlare con il signor...”.



CL: “Dott. Rossi dell’ufficio marketing e comunicazione! Responsabile per la precisione...”.

CO: “Bene... Mi permetto di spiegarLe in breve di cosa mi occupo e come solitamente opero nei casi di consulenza... Per prima cosa le opportunità e i vantaggi che un’azienda può ottenere con il social media marketing sono numerosi e si basano essenzialmente sul superamento dei limiti imposti dalla comunicazione tradizionale”.

CL: “Perfetto! Noi vogliamo fare la pubblicità nel web 2.0 per vendere i nostri prodotti...”. 

CO: [Partiamo bene...] “Si beh una strategia di comunicazione basata sui social media è qualcosa di (molto) più complesso di una pubblicità su internet... Ci sono dinamiche e azioni completamente diverse! Il social media marketing prevede una conversazione tra voi e il vostro cliente...uno scambio di valore”.

CL: “Ahhhhhhhh... Ma qualche vantaggio?”.

CO:  “Ne esistono parecchi quindi Le elenco quelli principali... ad esempio potrete creare e consolidare relazioni dirette e costanti con clienti, partner e fornitori, stimolare e recepire feedback sui Vostri prodotti/servizi e su altre attività dell’azienda, coinvolgere attivamente i clienti, i partner e i fornitori su idee, progetti, offerte ed attività.

Potrete personalizzare i messaggi, fidelizzare l’utente, attraverso la creazione di community, di brand evangelist...aprire un canale efficace, diretto e rapido di customer satisfaction. Nel caso di un mercato B2B, esiste la possibilità di instaurare relazioni con responsabili aziendali e partners difficilmente raggiungibili mediante altri canali”.

CL: “Si ma... poi riusciremo a vendere di più?”

CO: [Mamma aiutami tu ti prego...] “Se iniziamo da una pianificazione attenta e specifica, riusciremo a sviluppare una social media strategy che Vi darà un grande contributo in termini di customer satisfaction, brand awareness, e fidelizzazione. Questi valori, se ben sfruttati e sviluppati, portano ad un incremento dei clienti (soddisfatti) e quindi delle vendite”.

CL: “Ohhhhhhh finalmente! Quindi come dobbiamo procedere adesso?”.

CO: “Se per Lei va bene potremmo organizzare un incontro nel quale decidere insieme la strada da seguire... Il primo passo consisterà nell’identificare in modo preciso quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere attraverso la strategia di SMM. Successivamente dovremo capire insieme, a che punto siamo, quale è la situazione attuale”. [E che Dio me la mandi buona!]

CL: “Beh direi che sono d’accordo... discuteremo faccia a faccia sul da farsi e cercheremo di capire se Lei può davvero aiutarci... allora ci sentiamo Lunedì per organizzare l’incontro”.

CO: “Bene, La ringrazio e ci sentiamo Lunedì”.

A questo punto l’incontro è praticamente organizzato... starà al consulente giocarsi le proprie carte nel momento in cui si troverà a colloquio con il responsabile aziendale.
Magari nel prossimo post vedremo come si svolgeranno le fasi dell’incontro...

Potete trovare il mio articolo anche quì!

Immagine [in-stilesobrio.blogspot.com]

Progetto Qore di Style

giovedì 24 novembre 2011

Le Mode del Natale... I colori in Vetrina!

Latmosfera natalizia sta iniziando a ravvivare le strade e le piazze delle città con luci e addobbi colorati, mentre, i negozianti e visual sono intenti a scegliere le decorazioni più allegre per abbellire le vetrine.
E’ indispensabile scegliere con cura gli ornamenti natalizi perché devono essere in grado di attrarre il cliente senza confonderlo.
Come tutte le cose anche il Natale ha le proprie  tendenze e colori moda. Girovagando tra web, fiere e show room  ho notato che le tendenze sono varie.

Iniziamo dal colore.. white, gold o fluo? Colori classici o pastello?
Scegliendo il total white non si sbaglia mai, il bianco è sempre elegante e chic: è intramontabile! I materiali utilizzati sono vetro ,stoffe (tra cui feltro e cotone), ceramiche e glitter in tutte le loro forme. E perché non perle, fiori, rose e rami bianchi? Non a caso si chiama “Bianco Natal”…
La luce bianca fa sempre un ottimo effetto, dunque accostare cascate di fili argentati a luminarie chiare, avrà un grande fascino.
Se siete stanchi o non amate molto i colori, il Total White Christmas è ciò che fa per voi!
Se siete appassionati di moda saprete che per tutto il 2011 i colori fluo hanno fatto furore,  quindi non c’è da meravigliarsi se sono proprio questi i colori di moda che ritroviamo per gli addobbi e le decorazioni natalizie.
Via  libera allora ai colori sgargianti, accesi e fluorescenti, dal blu elettrico al viola metallic, dal verde smeraldo al giallo evidenziatore. Decorazioni cui forme e materiali sono le classiche utilizzate ogni natale, a cambiare sono le colorazioni insolite. Per rispecchiare tale stile a farle da padrona sono le decorazioni glitterate, palline satinate, lucide e a strisce.
Non contano molto gli accostamenti, bisogna osare con i colori contrastandoli con materiali luccicanti.
Le linee di confine sono sottilissime, quindi attenti a non cadere nel banale e nel trash. Osare (senza paura) ma con gusto e stile cercando coerenza nelle decorazioni, pur utilizzando materiali e colori differenti…

Le sorprese natalizie non finiscono mai, l’ultimo trend arriva dall’America: addobbare e abbellire aghi di pino con collier, orecchini, orologi e anelli. Non  preoccupatevi se nel vostro portagioie non possedete tutto ciò, sono in vendita gioielli dorati finti. Se quello che volete è un natale gold non abbiate paura, la vostra scelta potrà ricadere anche su glitter, stelle, palline e tutto ciò che di dorato c’è.
Per un Natale all’insegna della semplicità, della leggerezza e del “fatto in casa” la scelta si sposta su decorazioni in stoffa. Mix di stoffe che s’intersecano tra loro, proprio per creare quel senso di calore avvolgente tipico delle festività natalizie. Rosso, verde e bianco sono i colori dominanti.
Il bello di questo stile è che ogni singola decorazione può essere creata artigianalmente, l’originalità sta nei materiali utilizzati, il feltro è il più comune ma si possono impiegare anche materiali di scarto o di riciclo.
Questo sistema potrebbe essere efficace visto il  periodo di crisi ; se invece volete mascherarlo allora puntate sulle  mega decorazioni, già utilizzate da un paio d’anni. Sfere, stelle, pacchi, cuori, ghirlande e fili colorati tutti rigorosamente big. Stupire con tutto ciò che è mega, oscurando il problema del momento che accomuna un po’ tutti!
Se volete un Natale delicato e soft allora scegliete il baby style. Divertitevi ad addobbare gli alberi con cuori, carillon, cavalli a dondolo, ciucci, pupazzi di neve e animali di ogni genere in stoffa nei colori pastello, celeste, rosa confetto, lilla,  pesca e verde pistacchio. Se pensate che tali decorazioni sono dedicate solo ai piu’ piccoli vi sbagliate!
Come ho già citato le tendenze sono molte, sta a voi scegliere quella più adatta alle vostre esigenze e ai vostri gusti.
Concluderei con un mio personale pensiero: "La tendenza è arte della fantasia di ciascun individuo".

Immagine [ideare-casa.com]

Giuseppe, Progetto Qore di Style

giovedì 17 novembre 2011

Il Vetrinista. Un Artista che Comunica la Propria Opera

La vetrina deve sempre essere ben studiata, è quindi opportuno prima definire il concept della vetrina e poi sviluppare l’idea che dovrà essere coerente con i prodotti in vendita, e che comunichi l’immagine del negozio.
Dobbiamo riuscire a fermare il cliente che sta passando, dargli informazioni, far scattare in lui il desiderio e non avendo molto tempo a disposizione per catturare la sua attenzione, il linguaggio con cui parliamo deve essere chiaro e diretto.

Pensare al tema della vetrina, serve al visual per raccontare, presentare e suggestionare ma anche suggerire soluzioni al Cliente (può far riferimento alle stagioni, agli eventi e alle tendenze).
Il tema è il punto focale per lo sviluppo della vetrina, ma a darle vita saranno colori, luci, prodotti e scenografie.

Importantissima è la scelta di usare una scenografia: essa deve essere ricercata ma non esagerata e non di massa, perché si rischia di ritrovarla al negozio accanto.
 Stabilito l’argomento da esporre in vetrina tutto dovrà essere coerente, comunicando e raccontando l’atmosfera; fondamentale è richiamare all’interno dei vari reparti lo stesso soggetto delle vetrine, mantenendo così un filo conduttore di grande efficacia. Da non dimenticare la luce un elemento importante che da solo contribuisce per l’80% al risultato finale.
Dopo aver scelto il tema e i prodotti si dà vita al progetto per testarne l’efficacia, disegnando a mano creando uno schizzo o col computer generando il layout.
I prodotti non dovranno essere sparsi su tutta la vetrina, ma disposti in gruppi seguendo un andamento piramidale o raggruppati più volte : nella prima ipotesi l’occhio si concentrerà nel punto focale e in seguito sugli altri prodotti creando un concetto di stabilità; nella seconda il punto focale verrà facilmente perso, poiché nell’esposizione sono inseriti molti oggetti dello stesso tipo, ma comunque sia è di grosso impatto.
 È fondamentale lasciare spazio intorno al gruppo, per esaltarlo ed evidenziarne l’attenzione, ciò permetterà una maggiore concentrazione allo spettatore agevolando la lettura degli oggetti esposti in tema tra loro.
L’allestimento è anche influenzato dal flusso dei clienti, se arriva da sinistra l’allestimento dovrà essere rivolto verso sinistra e viceversa. Una volta pianificata la vetrina, allestirla non creerà problemi.

Si comincia dal soffitto, poi le pareti e infine il pavimento; si inseriscono poi le scenografie e i supporti collocandoli come da progetto, per vedere se le posizioni sono conformi (se le vetrine sono aperte, bisogna finire il retro della scenografia perché sarà visibile). Aggiungete i prodotti , verificate che i cartellini dei prezzi siano ben leggibili, e come tocco finale posizionate le luci.
Dedicate a quest’ultimo un po’ più di tempo perché la luce crea attenzione, narra, fa fermare i clienti… scopo della vetrina!

Giuseppe, Progetto Qore di Style

mercoledì 9 novembre 2011

La Vetrina, il Biglietto da Visita di un Negozio

La vetrina è un grande strumento di comunicazione, una cornice in cui gli oggetti esposti diventano icone e simboli carichi di significati.
Spesso è un vero e proprio stimolo anti-depressivo, distrae, incuriosisce, sviluppa la fantasia, l'immaginazione e una serie di desideri nel consumatore.
Solitamente evidenzia gli aspetti emozionali esaltando il valore estetico e comunicativo dei prodotti, ma può anche sottolineare la convenienza di un acquisto; racconta ciò che si potrà trovare nel punto vendita.
Possiamo paragonarla ad uno specchio che riflette la personalità del consumatore, che si immedesima attraverso i desideri, le passione e i sogni collettivi dell’ immaginario consumistico.
A volte serve realmente  rispecchiarsi, consentendo il controllo narcisistico del proprio look.
La vetrina dovrà essere il filo conduttore con l'interno del punto vendita; infatti ritrovare all’interno la continuità e la coerenza della vetrina rassicurerà il cliente aiutandolo a trasformare il desiderio in acquisto; se al contrario  la vetrina non rispecchia l’interno, il cliente confuso non sarà invogliato all’acquisto.

La funzione della vetrina non è quella di vendere ma di richiamare l’attenzione, informare, proporre idee e novità, affascinare e illustrare l’offerta commerciale, provocare desideri trasformando l’interesse in persuasione ad entrare facilitando successivamente l’acquisto.”
Le quantità nella scelta dei prodotti non deve essere eccessiva, perché creerebbe confusione.
E’ impossibile esporre tutti i prodotti in un allestimento, l’alternativa è quella di cambiare spesso la vetrina proponendo novità, così facendo il punto vendita apparirà innovativo e interessante.
Il successo di una vetrina non si basa solo dal valore estetico, ma anche sulla funzionalità nel mostrare i prodotti e le caratteristiche. Per cui un’attività commerciale, per non perdere l’attenzione del cliente, deve periodicamente cambiare la propria immagine.
La vetrina deve essere sempre ben studiata, ma di questo parleremo nei prossimi appuntamenti.

Giuseppe, Progetto Qore di Style

mercoledì 2 novembre 2011

Il Visual Merchandising. Marketing del Punto Vendita

Si apre oggi la nostra collaborazione con Giuseppe Sciancalepore, visual e vetrinista specializzato che curerà per Qore di Style, una piccola rubrica relativa al visual merchandising e all'allestimento vetrine. Trovate una breve bio di Giuseppe a questa pagina. Ora lasciamo spazio al debutto del nostro nuovo professionista! Forza Giuseppe!

Il visual merchandising, una disciplina che si sviluppa a partire dalla metà dell’800 con la nascita dei primi department stores, è oggi il canale privilegiato di comunicazione diretta tra merce e acquirente. Al giorno d’oggi la figura del vetrinista è molto conosciuta, ma bisogna ben distinguere la terminologia; il Visual Merchandiser è il professionista mentre il Visual Merchandising è la professione.

Il merchandising è un processo che va gestito ponendo al centro il consumatore, tenendo presente che prodotti, clienti, gusti, tendenze ed eventi dell’anno cambiano in continuazione; esso ha lo scopo di valorizzare un prodotto, e le sue aree di interesse sono l’ambientazione, l’illuminazione, la grafica e il sistema espositivo più in generale; la sua traduzione letterale infatti è “visualizzazione della merce”. Il 90% dei consumatori è profondamente influenzato da messaggi principalmente visivi, ancor prima di entrare nel punto vendita. Piccole accortezze quali luci e colori possono influenzare gli stati d’animo e gli acquisti del consumatore.
Attualmente il mercato è basato su logiche concorrenziali, per cui conoscere e saper utilizzare i principi base del visual merchandising e della comunicazione visiva è importante per il successo di un retail. “La vetrina è il biglietto da visita di un negozio e non va trascurato”.


Il vetrinista o visual merchandiser ha il compito di catturare lo sguardo anche del passante più distratto e la sua abilità è quella di lavorare sulla memorizzazione dell’immagine.
Il vetrinista deve saper strutturare gli spazi interni e di vetrina, conoscere le tecniche espositive e di illuminazione, avere un forte senso comunicativo e un’ottima capacità organizzativa. Altrettanto importanti sono la sensibilità nel cogliere e nell’anticipare le tendenze del pubblico.

Attraverso queste tecniche è il prodotto stesso che si propone al consumatore, il che è fondamentale in un’epoca in cui i negozianti adottano la metodologia self service, senza commessi, solo prodotti ben esposti.
Professione e professionista si fondono per creare un sistema di marketing efficace,  innovativo e  in continuo sviluppo. Tutte le più grandi aziende (farmaceutiche, di moda, alimentari) si affidano a visual merchandiser di fiducia ed è proprio in seguito alla forte richiesta da parte delle aziende che questa figura diventa sempre più specialistica e molto ricercata sul mercato.

Giuseppe, Progetto Qore di Style