martedì 12 aprile 2011

La Rivoluzione Araba Digitale

La questione relativa agli eventi e alle spinte democratiche provenienti dal nord Africa continua a essere, oramai da tempo, all'ordine del giorno. Sempre in primo piano, questi avvenimenti storici stanno sicuramente influenzando la vita, l'economia e la politica del nostro paese, dell'Europa e dell'America. 
Ma oltre la questione emigrazione, c'è un altro importantissimo aspetto di cui è bene parlare, ovvero il ruolo della comunicazione digitale e quindi  i mezzi che tali rivoluzioni e sollevazioni popolari stanno impiegando

Come già era accaduto l'anno passato in Iran, durante il quale Twitter aveva fatto in modo che gli iraniani potessero comunicare e organizzare la protesta, raggirando così la censura, anche in questi casi odierni, la comunicazione digitale, i social media e social network, continuano a fare non poca differenza, assurgendo un ruolo imprescindibile.
Ed è proprio su queste considerazioni che alla fine del mese scorso  è stato dedicato un importante evento mediatico, in occasione del quale è andata in onda a reti unificate una trasmissione organizzata dalla federazione italiana micro web tv dal titolo "La rivoluzione araba digitale" incentrata proprio sul ruolo dei nuovi media nei recenti fatti di cronaca estera.

Consigliamo quindi a tutti la visione di questo video, che ci dimostra come esistano ormai  nuovi modi di comunicare, dovuti a internet, ai suoi strumenti e alle sue potenzialità, e come le realtà arabe riescano proprio in questi momenti, a cavalcare l'onda di queste potentissime novità.



Tuttavia, la visione di questa trasmissione, mi ha portato a fare delle considerazione del tutto personali, ovvero è mi sorto un quesito sulle possibili differenti modalità di fruizione di questa rivoluzionaria modalità comunicativa: non posso infatti fare a meno di notare la differenza di risultati tra noi e mondo arabo. 
Se infatti loro stanno riuscendo a imporre, a far sentire forte la loro voce in tutto il globo, mi chiedo perchè noi, italiani, in una situazione davvero stantia, avvilente e sconcertante, non riusciamo a fare lo stesso.
Anche da noi infatti esistono reti di movimenti che si organizzano, si esprimono e si mobilitano per un cambiamento; tuttavia non si ottengono risultati così importanti come invece accade in questo momento nel mondo arabo.

E mi chiedo, come mai? Non sarà che a fare la differenza tra noi e loro è proprio questo aspetto di novità?? Nel senso, noi ormai siamo assuefatti dalla tecnologia, informatica e comunicativa; internet, telefonini e apparecchi di vario genere fanno parte della nostra quotidianità, anche più spicciola a volte, in un senso esagerato del termine; basti pensare a quante volte andiamo in palla se non prende il telefonino, se lo abbiamo dimenticato, se ci si scarica per strada, oppure se non funziona la connessione internet, sembra una tragedia, e fa sembrare come le cose di cui fino a poco tempo fa era del tutto normale fare a meno, oggi appaiano vitali.

Il punto quindi è: non è che loro, essendo ancora poco assuefatti e adagiati a certe tecnologia, potenzialità comunicative, espressive  e informative, riescano a farne un uso più utile, degno e importante, riuscendo a coglierne in pieno il valore reale, meno banale e superfluo del nostro???
In senso spicciolo: noi usiamo Facebook e Twitter per ore e ore per esprimere se abbiamo freddo, sonno, condividere link di serate, canzoni, foto delle vacanze. Loro per organizzare una rivolta contro un sistema che opprime l'uomo, i suoi diritti e le sue libertà....insomma, qualcosa di serio da dire...perchè non prendere spunto???

Marta, Progetto Qore di Style

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