martedì 28 giugno 2011

Ken molla Barbie! Greenpeace e le campagne virali



La nota associazione ambiantalista Greenpeace, particolarmente famosa per il suo peculiare attivismo, ultimamente si sta facendo sentire parecchio anche in rete.
Da qualche tempo, infatti, ha dato il via a una serie di brillanti e sarcastiche campagne virali che constano nella diffusione di pungenti video in cui si denuncia il comportamento di grandi multinazionali le quali si caratterizzano per essere particolarmente scorrette nei confronti del clima, dell'ecologia e della sostenibilità in generale.

 Il primo video in questione, prende di mira in particolare il colosso della Mattel, personificata dalla bambola più famosa del mondo, ovvero Barbie, la quale sarebbe in realtà una serial killer di animali della foresta pluviale. La spietata critica è diretta alle politiche di packaging della celebre industria produttrice di giocattoli, in quanto acquista la carta di imballaggio dei suoi giocattoli dalla Asia Pulp and Paper (APP), una delle maggiori ditte responsabili della distruzione della foresta pluviale indonesiana.

Ovviamente di fronte a tutto ciò, il biondissimo, sensibilissimo e bellissimo Ken non rimane indifferente e decide così di scaricare la sua storica e sensualissima fidanzatina.....




Tutti noi, inoltre, abbiamo l'importante possibilità di dimostrare la nostra vicinanza e solidarietà a Ken e alla importante causa di Greenpeace, cliccando questo link 
http://www.greenpeace.org/italy/barbie#block-takeaction

Forza Ken, capiamo che sia un momento difficile, ma siamo tutti con te!!!




Marta, Progetto Qore di Style 

venerdì 24 giugno 2011

La Segmentazione: tra Etnografia e Netnografia

Quando parliamo di segmentazione, all’interno di un processo di marketing, definiamo quell’operazione che consente all’organizzazione di ottenere uno spaccato, più o meno reale, del mercato obiettivo.

Molte aziende continuano a strutturare le loro scelte strategiche su “stili di vita” ben definiti da Eurisko, sulla base di 47 caratteristiche personali, che definisce una serie di profili costanti nel tempo. Il principio di linearità “profilo definito-comportamento di acquisto”, che un tempo guidava molte scelte di marketing, non esiste più! Le persone (non più consumatori) durante la loro giornata, si trovano ad interpretare ruoli differenti e spesso in netto contrasto tra loro; le situazioni vengono vissute in ambienti diversi tra loro che richiedono atteggiamenti e modalità di comportamento adeguati al contesto.

Ma siamo sicuri che in una società in continua evoluzione e nella quale i protagonisti sono oramai imprevedibili, spesso incoerenti e totalmente cross-cultural, il sistema di segmentazione basato sugli stili di vita sia ancora un modello valido?
Il nuovo approccio proposto da Pallera (2004) prevede la definizione di un metodo alternativo di segmentazione: lo studio dei “momenti di vita”. In risposta ad un modello che non risulta più efficiente come un tempo, questo approccio strategico individua persone, zone di contatto e spazi sociali (touchpoints). Le scelte di acquisto sono quindi influenzate e determinate dal particolare momento che la persona in questione sta vivendo in relazione con altre persone.

In questo nuovo contesto, le aziende devono essere in grado di individuare e successivamente raggiungere il proprio target obiettivo all’interno dei diversi touchpoints che di volta in volta si vengono a creare.
Ovviamente ogni momento prevede linguaggi, codici e modalità di comportamento che necessitano di modalità comunicative specifiche; anche in questo caso l’organizzazione deve essere brava a scegliere la giusta via per comunicare in modo appropriato.

Uno strumento che può essere di sicura utilità è senza dubbio la ricerca etnografica.
"Fare etnografia significa recarsi tra coloro che si vuole studiare per un certo periodo di tempo, ed utilizzare alcune tecniche di ricerca (ad esempio l'osservazione o l'intervista) allo scopo di collezionare un insieme di dati che una volta interpretati, rendano possibile la comprensione della cultura in esame. Riti, rituali, cerimonie, norme, codici, valori, credenze e comportamenti, sono i principali fenomeni di interesse dell'etnografo, attraverso i quali la cultura si rende intelligibile."

In poche parole bisogna scendere in campo e poi buttarsi nella mischia, “vivere proprio in mezzo agli indigeni” (Bronislaw Malinowski), cercando di partecipare alle situazioni che di volta in volta si creano all’interno dei famosi touchpoints; qui troveremo i nostri potenziali clienti e avremo l’opportunità di osservarli, ascoltarli e di creare relazioni.
 
Soprattutto nell’attuale contesto socio economico, questo tipo di approccio si sta evolvendo verso ambienti virtuali nei quali la ricerca e la segmentazione vengono effettuati tramite l’utilizzo dei nuovi media digitali. Lo sviluppo della Netnografia prevede lo studio e la comprensione delle nuove forme di vita culturali emergenti nella rete e nella società postmoderna sempre più web-based.
I nuovi media rendono osservabili ed accessibili pensieri, comunicazioni, relazioni, emozioni ed identità che prima rimanevano privati e nascosti.
Una buona ricerca net/etnografica associata ad una successiva analisi interpretativa, si configura come strumento per accedere ai momenti di vita e per dialogare con le web tribe (ma non solo) attraverso il loro stesso linguaggio.

Concludo proponendo due spunti per chi fosse interessato all’argomento e volesse approfondire.
Sul campo. Breve guida alla ricerca etnografica.” di Francesco Ronzon, docente di Antropologia culturale presso il Politecnico di Milano. Il testo riesce, in circa 130 a pagine, a fornire una panoramica esauriente sul metodo di ricerca etnografico.  
Un articolo relativo alla Netnografia intesa come nuova frontiera del marketing.

Progetto Qore di Style

giovedì 9 giugno 2011

Esperti, Guru e "Cosi vari"...

Buongiorno a tutti! Oggi prendiamo spunto da un articolo molto interessante su MarketingArena...
Questo è il mio commento allo stesso post...

Nel tempo mi sono convinto di una cosa... tantissimi, troppi si sono orientati verso il mondo del web perchè convinti di agire (e guadagnare) "nell'ombra". Sappiamo benissimo che agli occhi di molti imprenditori PMI e micro-imprese l'oggetto è praticamente sconosciuto quindi i vari "consulenti" si sono buttati a capofitto nella pesca al pesce più grosso.


[micheleficara.com]

Tutto ciò ha creato quello viene descritto nei due punti: low cost con asta al ribasso e frammentazione.
Il libero mercato ha creato, crea e nel futuro creerà queste situazioni... se poi partiamo dalla formazione degli imprenditori (aiutarli a capire ed individuare le vere offerte di valore, ai giusti prezzi nei tempi necessari) anche li tutti a lanciarsi nella "formazione"!
Il circolo sta diventando vizioso più che virtuoso... ne rimettono i veri professionisti del settore, chi sostiene dei costi e quindi si calcola un determinato margine e chi garantisce risultati a medio-lungo termine.
Soluzioni? Suddivido in:
  • Utopiche: senso della realtà, umiltà, consapevolezza di sè, piedi ben piantati a terra, "do less&do more"...
  • Possibili: creazione di barriere all'entrata, regolamentazione del settore, albi e ruoli, associazionismo, riconoscimenti ufficiali ecc...
Scusatemi la visione un pò pessimistica ma spesso per risalire l'unico modo è quello di toccare il fondo e darsi la spinta verso l'alto!

Progetto Qore di Style