giovedì 23 dicembre 2010

Mediocrità, Scuola e Tanto Altro…

Oggi in Qore di Style Vi regaliamo un altro brillante articolo che la nostra Marta porta all'attenzione di tutti i lettori... Dal titolo avrete capito che si continua ad approfondire il tema sociale della decrescita e della mediocrità che abbiamo trattato in questo post. Buona lettura e come sempre attendiamo commenti e critiche!

Ivan Illich, nella sua opera “Descolarizzare la società” solleva una serie di questioni e spunti di riflessione davvero molto interessanti, le quali si ricollegano direttamente all’ultimo post sulla mediocrità, ma anche indirettamente a tematiche trattate in altri post precedenti.

Durante la lettura delle prime pagine di questo libro, non nascondo che sono rimasta un po’ interdetta, nel senso che non mi aspettavo delle teorie così “radicali”. Il titolo mi aveva fatto pensare che si trattasse di una critica/analisi dei problemi inerenti all’organizzazione e alle carenze del sistema scolastico sulla scia di svariate teorie pedagogiche, invece mi sono accorta che la critica che Illich fa del sistema scolastico occidentale, va ben al di là questo aspetto meramente formale, abbracciando ipotesi e idee molto più complesse particolari. Diciamo pure, quindi, che a una prima lettura mi ero fossilizzata un po’ troppo sulla pura questione della descolarizzazione, chiedendomi come fosse possibile un sistema alternativo valido e fattibile per tutti a livello universale, come è inteso oggi il sistema scolastico.

Successivamente però, mi sono accorta che ridurre tutto alla sola questione del sistema scolastico legato unicamente al concetto di istruzione, era estremamente riduttivo.
Il messaggio di Illich, infatti, va molto al di là di questo. Illich critica il sistema scolastico in primis, in quanto afferma essere l’istituzione moderna più dannosa, ma in realtà intende, con esso, criticare e demistificare tutto l’insieme delle istituzioni moderne, e quindi, tramite queste, tutto il sistema di valori della nostra società moderna, ovvero la stessa condizione dell’uomo odierno.

Così, partendo dalla scuola e dai suoi problemi, riesce ad allargare il campo di analisi, dissacrando prima il sistema scuola (minando le basi su cui fonda il suo potere, quali obbligatorietà, frequenza, figura dell’insegnante, divisione in blocchi di materie e programmi prestabiliti, assegnazione di titoli e diplomi), per poi applicare lo stesso tipo di ragionamento alle altre istituzioni (quali ospedali, carceri, esercito, ecc), e arrivando alla conclusione che tutte queste istituzioni sono non solo inutili, ma perfino dannose alla società e all’uomo, in quanto riescono a piegare e forgiare la natura stessa dell’essere umano, al fine di farne un mero consumatore-dipendente dei prodotti da esse create, insomma per dirla alla Godin, un mediocre, in nome del mito del progresso in continua crescita, il quale dovrebbe portare al tanto sperato benessere.

Come possiamo vedere la critica abbraccia così l’economia, la politica e la mentalità moderna, che dirigono e plasmano i valori attuali, che risultano essere così estremamente criticabili, inutili e dannosi. L’interrogativo si rivolge quindi verso una prospettiva futura, verso quello che ne sarà dell’Uomo e della Terra se si continua su questa strada, guidati da valori finti e maligni.

A questo punto Illich esprime tutta la sua positività e manda un chiaro messaggio di ottimismo tramite “una profezia carica di speranze”, proponendo la sua concreta alternativa per far fronte a tutto questo e porre fine a questa fatale escalation verso l’autodistruzione. La soluzione infatti si prospetta essere abbastanza semplice: si tratta solamente di prender coscienza di tutto ciò e adoperarsi attivamente affinché si possa tornare verso un sistema di valori più puri e autentici, quasi più “primitivi”, proprio secondo l’esempio dei miti di Pandora e di Epimeteo, in uno spirito di conciliazione e cooperazione di sé con gli altri e la Terra che ci circonda. Si tratta semplicemente di fare una scelta.

Per spiegare meglio la finezza, la veridicità e l’attualità del pensiero di Illich, che risale oramai a quasi 40 anni fa, vorrei riportare delle frasi che si prospettano estremamente adatte alla situazione attuale, la quale Illich ovviamente poteva solo immaginare:

In una società scolarizzata trovano giustificazione didattica perfino la guerra e la repressione civile. Le guerre pedagogiche tipo Vietnam saranno sempre più accettate come unico modo per insegnare alla gente il valore supremo del progresso illimitato” e della democrazia, aggiungerei.

Insomma, incredibile come tutto si ricolleghi alle tematiche già trattate precedentemente, da Godin a Latouche, il quale tra l’altro, neanche a farlo apposta, cita spesso e volentieri il pensiero del caro Illich.

Marta, Progetto Qore di Style