Le "non-scelte" strategiche e gestionali di moltissimi punti vendita di piccole e medie dimensioni.
Capita a tutti noi di girare in centro soprattutto nelle giornate di festa e passare davanti ad una varietà di negozi... Forse per deformazione professionale il primo pensiero è il seguente: perchè quasi tutti i punti vendita (non appartenenti a catene) non ricorrono all'aiuto di professionisti della comunicazione per combattere la predominanza dei grandi gruppi industriali.
Sfido chiunque a ricordare questo o quel negozio per qualsiasi particolarità nell'allestimento o in altre caratteristiche comunicative!
Creare un luogo di incontro accogliente ed intrigante, di socialità e successivamente (passo conseguente) di scelta di acquisto, dovrebbe essere lo scopo principale di ogni imprenditore! Il "fai da te" predomina la scena commerciale e forse è una concezione legata anche al contesto geografico e sociale (quì nel nord est ci si arrangia parecchio)...
Altra osservazione riguarda il modo di reagire al momento di difficoltà... poca attenzione nei confronti della priopria strategia (scelta o no, dà comunque delle conseguenze) e molta energia sprecata in lamentele varie nei confronti di attori quali amministrazioni, concorrenti, congiunture varie ecc... Siamo sicuri che prima di tutto non dipenda dalle scelte che facciamo e che non facciamo? Non sta forse a noi distinguerci ed aiutare il nostro cliente ad identificare la nostra offerta?
Mi chiedo e in Qore di Style ci chiediamo quali possano essere le principali motivazioni...
- Problemi di costi?
- L' "Io" tuttologo?
- Scarse informazioni?
- Poca fiducia generale?
Sarebbe molto interessante avere delle risposte dai principali protagonisti! Imprenditori nel settore del commercio, proprietari di punti vendita o personale che opera come forza vendita...
Coraggio Noi Vi ascoltiamo...
Progetto Qore di Style